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Bagni di LuccaStoria di Bagni di Lucca

Adagiata tra i monti dell’Appennino Tosco Emiliano quasi a darle una parvenza di stazione climatica di montagna, nonostante i suoi 152 metri sul livello del mare, perfettamente inserita alla confluenza del torrente Lima con il fiume Serchio, da cui prendono il nome le vallate stesse, si può considerare una vera oasi di pace e serenità, decentrata dalle grandi arterie del traffico che la sfiorano nella vicina Lucca (27 Km) ed in Versilia (48 Km). Tutte questa caratteristiche unite alla cordialità degli abitanti ed alla mitezza del clima, rendono questo luogo meta ideale di turisti e visitatori.
È inutile spendere parole per celebrare questi bagni, essendo notissima da tanto tempo e la somma efficacia delle acque per vincere molte malattie, e la salubrità dell’aria, e l’amenità e freschezza di quel sito, nato fatto per la state. Si aggiunga ai doni della natura, ivi prodigati a larga mano, quello che l’arte ha fatto a renderne più utile comodo e piacevole il soggiorno; e si dirà con ogni ragione che le nostre terme sono per tanti vantaggi assai superiori ad molte altre, che pure hanno del nome.
Così Antonio Mazzarosa descriveva i Bagni di Lucca nella sua “Guida ai luoghi più importanti del Ducato” del 1843 e si può affermare che nulla è pressoché mutato: la natura, i luoghi ameni, i panorami mozzafiato, gli scorci mirabili, tutto incanta.
E ancora Heinrich Heine nel suo Reisebilder:

“A Bagni di Lucca le abitazioni sorgono o in un villaggio circondato da alture o su una di queste, non ungi dalla sorgente principale, dove un pittoresco gruppo di case guarda all’incantevole valle. Ma ve ne sono di sparpagliate qua e là sui pendii, e per raggiungerle bisogna arrampicarsi fra tralci di viti, cespugli di mirto, macchie di caprifoglio, di lauro, di oleandro, di geranio e altri splendidi alberi e fiori: insomma, un vero e proprio paradiso selvatico.”

Elisabeth Stisted nelle sue Letters from the bye-ways of Italy narra il suo soggiorno in questi termini:

”...debbo dare un buon ragguaglio della sorridente vallata dove noi abbiamo fissato la nostra felice residenza per molti estate e dove occasionalmente passiamo l’inverno per conversare fra noi e con i nostri libri, in ricca solitudine.”


La salubrità dell’aria in una valle così stretta è senza dubbio prodotta dall’influenza purificatrice del rapido fiume che scende dai monti. È al torrente che rumoreggia e si infrange sul letto roccioso, ai piedi del nostro giardino, che io attribuisco la nostra possibilità di vivere sani, circondati da alloro, cipresso, e con fiori che crescono ad ogni finestra.

Il poeta Nicolaj Platonovic Ogaev scriveva il 31 maggio 1843 ad un’amica:

“Vieni per favore. Voglio vederti…Vieni anche perché Bagni di Lucca è uno dei posti più belli d’Italia. Vivo da Frolov (Bagno Caldo – Casa Pierini). La casa è sulla collina. Vo a passeggiare per un quarto d’ora al giorno…I luoghi sono ameni; la vegetazione è ricca. La vita procede quietamente. Ma ho qualche cosa nell’anima…!”


Probabilmente note fin dall’antichità romana, le sorgenti termali di Bagni di Lucca acquistarono grande rinomanza nell’XI secolo, ai tempi della contessa Matilde di Canossa fino a diventare una delle maggiori stazioni termali d’Europa. Elite del turismo europeo nel secolo XIX fu chiamata dagli inglesi la Svizzera della Toscana. Proprio gli anglosassoni furono fra i primi a scoprire Bagni di Lucca e le proprietà terapeutiche delle sue acque, amandola al punto di farne una piccola patria. Come precisa lo storico Cesare Sardi, per la via di Bagni di Lucca e quella che conduce alla Villa si affondava nell’Ottocento tra altezze reali fino a mezza gamba! Fu gradito ritrovo della nobiltà e dei diplomatici di tutta Europa, accreditati presso la corte di Lucca e il Granducato di Toscana e fu mèta di illustrissimi ospiti fra cui il filosofo francese Michel de Montagne (che vi giunse nell’estate del 1581), i poeti George Gordon Byron, Bysshe Percy Shelley, Giuseppe Giusti, Heinrich Heine, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Eugenio Montale (autore della celebre poesia “Bagni di Lucca”) Louise de la Ramée detta Ouida; i romanzieri Charles Lever, Francis Marion Crawford, Alexander Dumas (padre) ; musicisti come Johann Strauss, Franz Listz, Niccolò Paganini, Giacomo Puccini, Pietro Ma scagni, Giuseppe Verdi; politici e regnanti come i Napoleonidi, Charles Montesquieu, la Regina Margherita, Massimo D’Azeglio, Galeazzo Ciano, Vittorio Emanuele I di Savoia; religiosi come San Luigi Gonzaga, Santa Gemma Galgani.
A testimonianza della signorilità che Bagni di Lucca assaporò nel secolo scorso, quando all’apice fra tutte le stazioni climatiche d’Europa era conosciuta in tutto il mondo, nel fondovalle restano oggi il Cimitero e la Chiesa anglicana, il Tempietto e l’Ospedale Demidoff, il Casinò, prima casa da gioco in Europa, il Circolo dei Forestieri e numerose ville immerse nel verde dei loro parchi. A tutte queste si affiancano le caratteristiche strutture feudali e medievali delle frazioni di montagna ricche di storia, tradizioni, leggende e dialetti, alcune con chiese e pievi romaniche.

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